Lo sgomento di Capezzone (L'Opinione, 4 febbraio 2003)
Domenica mattina Daniele Capezzone da Stampa e Regime su Radio Radicale ha letto qualche riga dal pezzo di Enzo Biagi sul Corriere della Sera, invitando i lettori a leggerselo tutto e auspicando che avrebbe stimolato qualche critica. A parte il susseguirsi di pensieri sconnessi (Ma come fa uno a scrivere così male ed avere una rubrica in prima pagina sul giornale più importante del Paese?), non è però molto originale la citazione di Biagi del “Non morire per Danzica” riportato alla situazione odierna in Kabul e Bagdad. Lo si trova anche in un documento della segreteria della CGIL: “Una volta, tanti anni fa, ci si chiedeva se dovessimo morire per Danzica; oggi dobbiamo chiederci se vale la pena morire per assicurare agli Usa il controllo delle riserve petrolifere irakene o per consentire a Bush di distrarre l’opinione pubblica americana dai problemi interni.” Se fosse venuto alla conferenza sulle guerre durante l’Autogestione al liceo dove io insegno, avrebbe sentito un’altra versione dalla bocca di Nani Salio, Presidente del Centro Studi Sereno Regis. (Ma qualunque Pinko Palino riesce ad aprirsi un Centro Studi della sedicente pace in un qualunque sottoscala, sottraendo chi sa quanti soldi dalle nostre tasse?) In ogni modo, meno male che ci sono persone come Capezzone che provano sgomento. Però pare che non ci sia limite a chi si mette in coda per dire il disdicevole.
giogia@giogia.com Ritornare alla lista