L’Opinione delle Libertà, Edizione 239 del 07-11-2006
Mai i radicali hanno goduto di tanta
esposizione mediatica come con Capezzone
segretario del partito
Quel prezzo
pagato all’impegno per il dialogo trasversale tra liberali
di Sandra Giovanna Giacomazzi
Per quanto i
radicali cerchino di rinnegare la mitologia che loro stessi tirano in
ballo, il
fatto è che i parallelismi mitologici reggono, eccome! Due anni
fa fu Papà
Marco Crono a bacchettare pubblicamente e in modo spietato il figlio
Benedetto,
e Mamma Emma Rea ad esprimere il suo disappunto in merito con la sua:
“Marco,
non mi sei piaciuto”, prima di ritornare nel suo autoesilio egiziano.
L’anno
scorso, come spesso succede in tutte le famiglie, scambiarono i ruoli:
fu Mamma
Crona a picchiare i figli e Papà Reo a perdonare i peccati della
loro prole.
Quest’anno invece la mitologia è trasversale: Crono ha lasciato
la sorella per
sposarsi con Medea per meglio far fuori in maniera congiunta il figliol
prodigo. E quale figlio prodigioso!
Mai i radicali hanno avuto tanta esposizione mediatica: sulle prime
pagine dei
giornali, sui telegiornali e sui talk show, come in questi ultimi mesi.
Merito
di Capezzone che ha saputo formulare la spinta liberatrice dell’agenda
Giavazzi
come proposta politica. Merito sempre suo il “ tavolo dei volenterosi”,
rovesciato da Prodi, ma che ha dimostrato quale sia la
potenzialità politica di
un giovane che sa far stare allo stesso tavolo gli appetiti liberali
dei due
schieramenti. E’ questo che Pannella non può perdonargli. Non
può più
lamentarsi della censura, ma non sopporta di vivere di riflesso della
luce che
ha saputo dare al partito il proprio figlio.
Quando Capezzone venne a Torino l’anno scorso prima del congresso di
Riccione,
gli chiesi come un neocon come lui, conoscitore e promotore delle idee
di
Michael Ledeen e dell’American Enterprise Institute, potesse pensare di
stare
in un’alleanza non solo con persone come Romano Prodi e Francesco
Rutelli, ma
con altre come Pecoraro Scanio e Fausto Bertinotti, che hanno idee
diametralmente opposte. Lui rispose che, se i radicali non trovano uno
spazio
di apertura per inserire una parte della loro agenda politica nel
programma
della sinistra, nulla li obbligava a sposarli, risposta che trovai
deludente,
perché il matrimonio si stava facendo e infatti poi si fece.
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