Bluetooth in the Classroom (Ragion Politica, 1 luglio 2005)
Delle tante variazioni su tema “copiare” da parte degli studenti, eravamo già abituati a cercare scritti criptici sulla lavagna e bigliettini in miniatura nascosti in ogni luogo inimmaginabile: appiccicati al muro, sotto la scrivania, per terra, nascosti fra le gambe, nelle palme delle loro mani, attaccati sotto i polsi con lo scotch. Per il salto tecnologico coi compiti trasmessi via SMS coi telefonini, si è già dovuto prendere provvedimenti da un pezzo. Da quest’anno è entrato in scena Bluetooth, Denteblu, il che significa, “Occhio Professori, non alla bocca, ma agli orecchi!”
Per chi non è aggiornatissimo a riguardo delle nuove invenzioni nel mondo del high-tech, Bluetooth è la tecnologia che permette l’eliminazione dei cavi. Concepita dalla Ericsson, ormai è stata adottata da una miriade di compagnie. Bluetooth è un piccolo radio-chip che può essere inserito nei computer, stampanti, telefonini etc. e prende il posto dei cavi, comunicando via radio la stessa informazione che solitamente viene trasmessa via cavo.
L’altra settimana una collega stava facendo un ultimo compito in classe e ha visto un suo studente schiacciare i tasti del suo CD portatile. Gli ha chiesto che cosa stava facendo e lui ha risposto che stava ascoltando della musica, perché così si rilassava e si sentiva più a suo agio quando scriveva. L’insegnante gli ha chiesto: “Ma come fai a sentirla se non hai le cuffie?” Lo studente ha allontanato i suoi lunghi capelli dall’orecchio rivelando una cuffia Bluetooth.
In tutta innocenza, l’insegnante era curiosa di sapere che musica ascoltava e gli ha preso il CD non immaginando che cosa avrebbe trovato: un audio file contenente il testo e tutti gli appunti di filosofia!
E’ chiaro che in questo caso, lo studente si è fatto beccare perché aveva il CD portatile sulla scrivania ed è altrettanto chiaro che l’insegnante non avrebbe dovuto permettere niente fuori del necessario sul banco. Ma nulla toglie che uno studente possa lasciare un CD portatile da qualche altra parte, telecomandarlo e ascoltarlo con la sua cuffia Bluetooth. Quindi mi raccomando: che le perquisizione si estendano agli orecchi! E fra poco non basterà neanche quello! Se continuiamo così le scuole dovranno installare degli scanner elettronici come quelli degli aeroporti per assicurare che gli studenti non abbiano dei super mini chips cuciti nei vestiti, applicati ai loro occhiali o intrecciati nei loro capelli!
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