Assemblee Radicali in vista del congresso, L’Opinione della Libertà, 18 ottobre 2005
Daniele Capezzone sta viaggiando in lungo e in largo per la penisola, partecipando alle assemblee radicali locali in vista del prossimo congresso che si svolgerà a Riccione il 29 ottobre. Il recente incontro a Torino insieme ad alcuni invitati dell'area socialista era particolarmente animato e contrastato da momenti di entusiasmo alternati da momenti di realismo, presagio di un congresso che non sarà privo di fuochi d'artificio. Alla mia domanda rivolta a Capezzone su come un neocon come lui, conoscitore e promotore delle idee di Michael Ledeen e dell’American Enterprise Institute possa pensare di stare in un’alleanza non solo con persone come Romano Prodi e Francesco Rutelli, ma con altre come Pecoraro Scanio e Fausto Bertinotti, che hanno idee al proposito diametralmente opposte, Capezzone ha risposto che, se non trovano uno spazio di apertura per inserire una parte della loro agenda politica nel programma della sinistra, nulla li obbliga di sposarsi. Il manzoniano don Rodrigo docet: questo matrimonio non s’ha da fare.
Fra i socialisti che sono intervenuti forse il più entusiasta è stato Enrico Buemi, segretario provinciale di Torino dello SDI, per il quale non ha nessuna importanza con quale legge elettorale si andrà a votare, proporzionale o maggioritario, e ha messo a disposizione dei radicali tutti le sedi dello SDI. L'ex sindaco di Torino e presidente regionale del Nuovo PSI, Maria Magnani Noja, ha ricordato le battaglie comuni del passato fra i radicali e i socialisti dal divorzio alla fecondazione assistita, ma ha anche punteggiato che sarebbe stato opportuno mettersi d’accordo su un programma prima di decidere a priori per un’alleanza. Riccardo Nicotra, segretario provinciale del Nuovo PSI, è stato quello più cauto di tutti consigliando che “era meglio stare attenti perché nella storia del partito socialista ci sono state tantissime unioni, ma ci sono state più disgregazioni!”.
I radicali più entusiasti sono stati quelli di sinistra che trovano la loro giusta collocazione nell’accordo che si sta cercando di concludere, ma non erano pochi quelli che si sono espressi dubbiosi di questa scelta, e speranzosi, invece, per la creazione di una nuova area liberale, proposta avanzata più volte dal direttore di questo giornale. Qualcuno come Manfredi ha espresso il proprio rammarico per l’assenza di Benedetto Della Vedova e Carmelo Palma, perché, se loro credono che “noi siamo compagni che stiamo sbagliando, sarebbero dovuti venire a convincerci del perché dovremmo votare contro la mozione dell’alleanza con lo SDI e col centrosinistra al congresso di Riccione.” A questo riguardo Capezzone ha fatto capire che anche se il suo mandato è stato molto lungo, forse questo momento di transizione non sarebbe quello più opportuno per cambiare segretario, dando a intendere un possibile mandato temporaneo fino alle elezioni.
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