Un
Appello Personale
Cari amici e lettori,
Scusatemi se vi rubo un po’
di tempo per un appello personale.
Scrivo da parte di PXE Italia, un'associazione di malati,
famigliari e
medici per lo studio della malattia congenita PXE, pseudoxantoma
elasticum che
porta alla mineralizzazione progressiva delle fibre elastiche di tutto
il
corpo, con grave conseguenze oculari (una forma di degenerazione della
macula
atipica), cardiovascolari, gastrointestinali e cerebrali.
Sono afflitta da questa malattia e mi sto sottoponendo ad una serie di interventi a scadenza mensili cercando di salvare la mia vista, interventi che costeranno il mio intero stipendio di un anno di insegnante precaria, nonostante il fatto che goda di un’esenzione dal ticket per patologia rara. Questo perché gli interventi sono sperimentali: usufruiscono un farmaco “off label” o “fuori indicazione” e quindi non sono eseguibili in una struttura pubblica. In ogni modo, le cure che sto facendo a caro prezzo non sono vere cure. Sono una specie di tampone per tener a bada la degenerazione maculare in attesa di una cura vera e propria che verrà solo attraverso la ricerca ed è per questo che vi faccio quest’appello.
PXE è
una delle 5,000 malattie rare, dette "orfane", perché nessuno le
conosce e quindi non beneficiano di fondi per la ricerca. Sono persino
poco
conosciute dai medici; spesso tocca a noi pazienti istruirli. I
medici
che conoscono la mia malattia, invece, ti guardano con occhi pieni di
pietà
prima di dirti impietosamente: “Signora, lei ha una malattia congenita
che
porta alla cecità. Vada a casa e si
prepari per questo.” Questo in un'epoca
in cui ormai sempre più si sopravive al cancro e all'Aids,
appunto, perché,
facendo numero, beneficiano da anni di fondi per la ricerca
giogia@giogia.com Ritornare alla lista