Italian Perspectives                                         
by Sandra Giovanna Giacomazzi 

Anna La Rosa finalmente in prime time!   (Ragion Politica, 30 settembre 2005)

Saranno due anni che mi riprometto di scrivere un articolo proponendo la collocazione di Anna La Rosa in prime time. Ho scoperto La Rosa solo, appunto, un paio di anni fa, quando, girando i canali una domenica notte, ero capitato sulla sua trasmissione Telecamere, una trasmissione, forse molto conosciuta fra i colleghi, ma molto poco conosciuta dal pubblico. Lo studio in cui era girata questa trasmissione era arredato come un salotto con poltrone e divani, tavolini laterali e un bel coffee table nel mezzo. Gli invitati erano sempre leader politici di spicco di ogni partito. Ricordo le prime volte che l'ho vista alla conduzione del suo programma: sembrava essere più portata per stare a casa a preparare delle torte, non certamente una conduttrice di talk show. Era piatta, le sue domande sembravano o lette o memorizzate. Insomma, niente scintille. Solo col tempo ho imparato ad apprezzarla e a desiderare la sua presenza in prima serata, dove avrebbe potuto godere di un pubblico più numeroso e soprattutto dove quel pubblico avrebbe potuto godere delle sue doti da conduttrice eccezionalmente capace.

Sì, perché solo da lei si poteva sentire il pensiero di un politico portato fino alla conclusione. Solo da lei nessuno interrompeva mai qualcun altro. Quelle stesse persone che nelle altre trasmissioni si sbranavano, che da Floris, da Ferrara o da Vespa creavano una cacofonia incomprensibile, da lei si comportavano come dei perfetti gentiluomini. Solo col tempo mi sono accorta che non era "piatta", è che non era faziosa. Quando qualcuno cercava di svincolarsi da una sua domanda rispondendo ad altro, lei ripeteva semplicemente la domanda di prima. Quando trovava una falla di ragionamento in una risposta che aveva ricevuto, la prossima domanda la faceva con un pizzico di ironia. Insomma, da lei regnava il bon ton e la buona educazione.

Giovedì scorso, durante la prima puntata di Alice, il suo nuovo programma, non regnava lo stesso livello di bon ton e di buona educazione che lei era abituata a pretendere dai suoi ospiti nel salotto di Telecamere. Ma era la prima puntata di una trasmissione inventata due giorni prima, con lo studio stracolmo di ospiti: Roberto Castelli, Francesco Cossiga, Enrico Letta, Luciano Violante, Renato Brunetta, Oliviero Diliberto, Ignazio La Russa, più altri giornalisti e ospiti vari. Ha dovuto più volte rimprendere i suoi ospiti e richiamarli all'ordine, promettendo tra l'altro che avrebbe ridotto il numero di ospiti partecipanti alle trasmissioni future. L'articolo lo scrivo solo ora. Quindi, se il Cda della Rai non ha percepito quello che non ho mai scritto per telepatia, non posso vantarmi di nessun merito. Posso, però, congratularmi con loro per l'ottima scelta e augurare a La Rosa la buona riuscita del programma e al pubblico un proficuo e pacato ascolto.


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