Italian Perspectives                                                              
by Sandra Giovanna Giacomazzi 

L’Opinione delle Libertà, Edizione 173 del 05-08-2006

Il governo Prodi, con l’addizionale dello strumento della fiducia mette in questione la stessa democrazia

L’abuso del potere legislativo dell’esecutivo

di Sandra Giovanna Giacomazzi

 Oltre ai poteri esecutivi la costituzione della repubblica italiana prevede per il governo strumenti di potere legislativo, tanto da rendere incomprensibile un abuso di tali poteri. Per quanto riguarda le proposte di legge da discutere in parlamento, fra tutti coloro che hanno la prerogativa d’iniziativa (il governo, un senatore o un deputato, un consiglio regionale o una richiesta popolare di 50 mila firme) ad avere priorità su tutte le altre sono quelle fatte proprio dal governo.

 La costituzione prevede, inoltre, altri tre strumenti di “law-making” al governo: i regolamenti, i decreti legislativi e i decreti legge. I regolamenti possono essere di tre tipi: quelli esecutivi che specificano come attuare una legge esistente, quelli integrativi che completano leggi che sono solo norme di principio e quelli indipendenti che trattano argomenti non previsti da leggi esistenti. I vantaggi di questo strumento sono due: la procedura è molto più veloce e possono essere cambiati facilmente, lo svantaggio è che sono scritti senza consultare l’opposizione. Non possono abrogare o modificare leggi esistenti e devono comunque, essere approvati dal Consiglio di Stato.

I decreti legislativi sono leggi la cui formulazione è delegata al governo dal parlamento. Il parlamento scrive dei principi direttivi e delega la scrittura dettagliata al governo. Naturalmente il governo deve rispettare i criteri forniti dal parlamento e se non lo fa, i decreti legislativi possono essere annullati dalla Corte Costituzionale.

 I decreti legge, invece, sono iniziative del governo, hanno il potere di legge e sono effettivi immediatamente anche se devono essere convertiti in legge dal parlamento entro 60 giorni. La costituzione ha previsto questo strumento per situazioni d’emergenza, ad esempio per affrontare un disastro naturale o una crisi internazionale quando la procedura legislativa sarebbe troppo lenta.

 A partire dagli inizi degli anni’90, c’è stato un forte incremento dell’utilizzo di questi ultimi due strumenti, tant’è vero che si cominciava a parlare di abuso di potere legislativo del governo. L’apice di questo abuso è stato nel ‘96, quando furono emanati 420 decreti, più di uno al giorno. Tant’è vero che alla fine di quell’anno la Corte Costituzionale intervenne per limitare tale abuso. Anche se la maggior parte delle riforme degli ultimi quindici anni è passata usando questi due strumenti, dopo l’intervento della Corte l’utilizzo dei decreti legislativi e i decreti legge sono tornati ai livelli degli inizi degli anni ‘90.

 Ora, il governo Prodi, non solo sta avvicinandosi ai livelli d’abuso del ‘96, ma con l’addizionale dello strumento della fiducia, si tratta di abuso su abuso, tanto da mettere in questione la stessa democrazia. Riteniamo che chi grida del pericolo dittatoriale non lo fa per demagogia, ma per mera osservazione dei fatti e ci chiediamo quanto ci vorrà prima che la Corte si accorga che si è raggiunto di nuovo il momento di intervenire.


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